Negli ultimi anni l’intelligenza artificiale generativa ha trasformato profondamente diversi settori, rivoluzionando il modo in cui le aziende operano e affrontano le sfide quotidiane. Uno degli ambiti in cui questa tecnologia sta iniziando a mostrare un impatto significativo è il Risk Management. La capacità della Generative AI di analizzare grandi volumi di dati, riconoscere pattern complessi e generare nuove informazioni la rende uno strumento potente per identificare, valutare e mitigare i rischi in modo più efficace rispetto agli approcci tradizionali.

Le potenzialità della Generative AI nel Risk Management

L’impiego della Generative AI in ambito Risk Management è una soluzione ad alto potenziale. Innanzitutto, la sua capacità di elaborare e analizzare rapidamente dati provenienti da fonti diverse consente ai professionisti del rischio di ottenere una visione completa e integrata dei possibili pericoli. Attraverso tecniche avanzate di machine learning, l’AI è in grado di identificare correlazioni tra variabili che potrebbero sfuggire all’analisi umana, individuando rischi emergenti prima che diventino critici. Inoltre, la Generative AI può simulare scenari ipotetici e prevedere l’impatto di diverse strategie di mitigazione del rischio. Questo permette alle aziende di testare e ottimizzare le proprie risposte a possibili crisi in un ambiente virtuale, riducendo la necessità di interventi correttivi costosi e potenzialmente dannosi in futuro.

Le 5 fasi fondamentali del processo di Risk Management

Figura 1: le fasi fondamentali del Risk Management

Il processo di gestione del rischio si può sintetizzare nei seguenti 5 step chiave:

1.      Contesto di business: questa fase riguarda la comprensione e l’analisi del contesto aziendale. È necessario identificare gli obiettivi dell’organizzazione, il suo ambiente operativo, i suoi stakeholder e le sue risorse. Capire il contesto aiuta a determinare i tipi di rischi che potrebbero influire sugli obiettivi dell’azienda. Questa fase è cruciale perché stabilisce le basi per tutto il processo di gestione del rischio, assicurando che quest’ultimo venga identificato e gestito in modo coerente con gli obiettivi e le priorità aziendali.

2.      Identificazione del rischio: in questa fase l’obiettivo è individuare tutti i potenziali rischi che potrebbero influire negativamente sugli obiettivi aziendali. Questo include la raccolta di informazioni da fonti diverse, come analisi storiche, interviste, workshop e strumenti di analisi specifici. La corretta identificazione dei rischi rilevanti è essenziale per evitare spiacevoli sorprese in futuro.

3.      Valutazione del rischio: una volta identificati i rischi, questi devono essere valutati in termini di probabilità e impatto. La fase di valutazione del rischio consiste nell’analizzare e classificare i rischi in base alla loro gravità, determinando quali di essi richiedono interventi immediati e quali possono essere monitorati. Spesso vengono utilizzate matrici di rischio o altre tecniche quantitative e qualitative per valutare il livello di probabilità degli eventi e supportare il processo decisionale.

4.      Risposta al rischio & Action Plan: dopo aver valutato i rischi, è il momento di decidere come rispondere e in questa fase è previsto lo sviluppo di un piano d’azione. Le risposte possono includere l’evitare, il mitigare, il trasferire o l’accettare il rischio, a seconda della sua valutazione. È importante che il piano d’azione sia chiaro, realizzabile e allineato con le risorse disponibili dell’organizzazione. Questa fase culmina nell’implementazione delle azioni preventive o correttive per gestire i rischi.

5.      Monitoraggio del rischio: l’ultima fase riguarda il monitoraggio continuo dei rischi e delle misure adottate per gestirli. Il monitoraggio assicura che i piani di gestione del rischio siano efficaci e che eventuali nuovi rischi vengano identificati tempestivamente. Inoltre, permette di adattare le strategie di gestione del rischio in risposta ai cambiamenti nel contesto aziendale o nei rischi stessi. Questa fase include anche la revisione regolare dei rischi e delle azioni intraprese, per garantire che l’organizzazione rimanga preparata e resiliente.

Benefici tangibili: efficienza, precisione e proattività

Uno dei principali vantaggi dell’utilizzo della Generative AI nel Risk Management è l’aumento dell’efficienza. Le tecnologie AI automatizzano gran parte delle attività di raccolta e analisi dei dati, consentendo ai risk manager di concentrarsi su compiti più strategici. Questo, non solo riduce il tempo necessario per identificare e valutare i rischi, ma migliora anche la precisione delle previsioni e delle decisioni.

Un ulteriore punto di forza è rappresentato dalla proattività. Mentre gli approcci tradizionali al Risk Management tendono ad essere reattivi, la capacità dell’AI di anticipare potenziali rischi permette alle aziende di adottare misure preventive, riducendo la probabilità di eventi avversi.

Criticità e sfide nell’adozione dell’AI

Nonostante i numerosi benefici, l’adozione della Generative AI in ambito Risk Management non è priva di sfide. Una delle principali criticità riguarda la qualità dei dati. L’efficacia dell’AI dipende fortemente dalla qualità e dalla quantità di dati disponibili. Dati incompleti, inaccurati o non aggiornati possono portare a previsioni errate e a decisioni potenzialmente rischiose.

Un altro aspetto cruciale è la trasparenza. Gli algoritmi di AI, specialmente quelli più avanzati come le reti neurali profonde, sono spesso considerati “black box”, ovvero processi di cui è difficile comprendere a fondo il funzionamento interno. Questo può generare preoccupazioni riguardo alla fiducia nelle decisioni prese dall’AI, soprattutto in un campo delicato come il Risk Management.

Infine, c’è il tema della compliance. L’uso della Generative AI deve essere conforme alle normative vigenti in materia di gestione del rischio e protezione dei dati. Le aziende devono assicurarsi che l’implementazione di queste tecnologie rispetti le leggi e i regolamenti applicabili, evitando così potenziali sanzioni o danni alla reputazione.

Confronto con gli approcci tradizionali

Rispetto agli approcci tradizionali, che spesso si basano su analisi manuali e modelli statistici statici, la Generative AI offre una flessibilità e una capacità di adattamento senza precedenti. Mentre i metodi tradizionali possono richiedere settimane per elaborare e analizzare grandi volumi di dati, l’AI è in grado di farlo in pochi minuti, fornendo informazioni tempestive e utili per la gestione del rischio.

Tuttavia, non bisogna considerare l’AI come una sostituzione completa degli approcci tradizionali. Al contrario, la combinazione tra l’esperienza umana e le capacità della Generative AI può rappresentare la strategia vincente. I professionisti del rischio possono utilizzare l’AI come uno strumento complementare, che potenzia le loro analisi e decisioni, piuttosto che sostituirle.

In sostanza, le aziende che riusciranno a combinare l’efficienza e la proattività offerte dall’AI con l’esperienza e il giudizio umano avranno un vantaggio competitivo significativo, pronti ad affrontare le sfide del futuro con maggiore sicurezza e resilienza.

Autori: Andrea Fiore e Alfonso Russo | DMBI Data scientists

Foto di Jandira Sonnendeck su Unsplash

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